venerdì 24 aprile 2009

Sambo Wars (2)



Il motorino:

Il mezzo più utilizzato, il regalo più richiesto.
Andavano l'oxford, il fifty, i ciao, i primi booster, la vespa, gli scooter con più plastica che motore.
Chi elaborava il motorino faceva affari d'oro, c'erano degli artisti che riuscivano a spremere i motori fino a raggiungere velocità da capogiro.
E con questi mezzi ci si emancipava, si poteva andare fuori paese!
Si cominciava andando a scuola, ad allenamento, si usciva alla sera per andare in piazza o al bar; si passava poi alle sagre del paese vicino; si allargava il giro con le grigliate in montagana (Giazza, 35km sola andata e tanta salita!) fino alle domeniche al lago (Peschiera, 50 km sola andata) e il clou con vacanza a Jesolo (130km, un papà sbigottito con camper farcito di valigie che li accompagnava).
C'era un mercato nero di ricambi, baratti, furti, con qualcuno che partiva il sabato sera armato di zaino e attrezzi per smontare marmitte e altri pezzi, anche su commissione!
E a volte si riciclava persino il motorino dell'amico...senza dirglielo...
C'erano i racconti fantastici di fughe dalle forze dell'ordine con una serie di consigli su che strade prendere, quali vie erano adatte ad una fuga veloce e dove nascondersi.
E c'erano le compagnie che si guardavano malissimo, gare di “levo”, occhiate di sfida tra i diversi paesi e ceti sociali, chi non ricorda gli “Ufo”, gruppetto di ragazzi snob, tutti con lo stesso scooter, che denigravano i coetanei possessori di motorini di seconda mano (ma il loro lo usavano solo per il tragitto scuola-casa).
La Zerpa

Luogo ameno e assai rustico, derivato dalla bonifica di fine '800 della zona paludosa tra Sambo, Belfiore, Arcole.
Qui si andava, e si va, a trascorrere la tradizionale gita fuori porta del lunedì di Pasquetta. C'erano tante famiglie, ma soprattutto la varia umanità dai 12 ai 20 anni e nessun controllo delle forze dell'ordine che si limitavano a fare qualche posto di blocco nelle strade che conducevano verso i campi.
Qualcuno si attrezzava andando ad accamparsi la sera di pasqua e distruggendosi in maniera compulsiva a furia di alcool e sostanze psicotrope. Si inventavano scuse per i genitori, si recuperavano tende e sacchi a pelo, si faceva la spesa per la grigliata e la nottata da passare in bianco.
A volte si andava a trovare gli accampati, ma era un'impresa trovarli nella buia notte della campagna veronese, e girare a caso tra i fuochi accesi o seguire la musica di qualche stereo portatile non era sempre consigliabile.
Fatto sta che ci si preparava una settimana prima. I motorini venivano alleggeriti di tutte quelle parti che si sarebbero potute rompere nell'utilizzo fuoristrada del mezzo (cosa assolutamente inutile, rimaneva sempre qualcosa da rompere). Chi aveva qualche moto da cross in garage la tirava a lucido e girava anche (e sopratutto) senza targa tra i campi.
Un classico era il ritrovarsi, alla sera del giorno di pasquetta, per la conta dei danni fisica e materiali. Ogni anno c'erano delle novità: scooter che tornavano pronti per la rottamazione, qualcuno che era caduto, qualcuno investito, denti rotti, clavicole da operare, malori per il caldo, tafferugli.
Una giornata campale!

4 commenti:

Sergio ha detto...

Zerpa è un must nella vita di ogni ragazzo sambonifacese, andrebbe posta una targa commemorativa...
ANZI!!! Patrimonio mondiale dell'UNESCO!!!

Facciamo una petizione!!!

Wilkie ha detto...

Uhm...

Io in Zerpa non ci sono mai stato.
Ho solo una vaga idea di dove possa essere.

Però ero un assiduo frequentatore delle Cantine Castagna dei giorni migliori.

W.

Paolo ha detto...

pure io non frequentavo.
Ma ero di quelli che partiva tardissimo per andare a trovare gli altri e finiva sempre all'autogrill...

Piermatteo ha detto...

Paolo... come le racconti tu le cose guarda... PAOLO FOR SINDACO!!!