giovedì 18 febbraio 2010

Dove siamo stati?

In questi mesi ne sono successe...non ho voglia di dirvi cosa.
E ne ho viste... tipo queste:
A Brescia

dove poi ci hanno fatto pagare 5 aperitivi la bellezza di 40,00€...ma c'era il buffet (ma una pizza era meglio!)

O questa a Castelfranco Emilia
e poi a Bazzano
ed abbiamo mangiato benissimo qui: una tigellata con gli affettati misti, il pollo alla cacciatora e bevuto un merlot dei colli bolognesi molto buono e soprattutto assaggiato la torta Barozzi di Gollini di Vignola (un pò fantozziana la definizione, ma è buonissima) accompagnata da un favoloso gewurztraminer passito!

giovedì 22 ottobre 2009

Di Letture e altre cose...

I'll be back! Lo diceva Terminator nella famosa saga e lo riprendo io.

Cos'è successo? Mille impegni, cose da fare, sistemare...e anche da leggere

Più esattamente mi sono letto un sacco di Wilbur Smith (diciamo tutta la serie dei Courteney e quella dei Ballantyne) e anche un libro dal titolo e dall'argomento a me estranei: Storia della Castità di Elizabeth Abbott.

su IBS c'è questa sintesi:

"Cosa hanno in comune Giovanna d'Arco, Elisabetta I di Inghilterra, Newton e Lewis Carroll? Tutti quanti, per motivi differenti, in epoche e società molto lontane fra loro e con risultati eterogenei, hanno praticato, temporaneamente o per l'intera vita, la castità. Nel mondo moderno, in cui il sesso è riconosciuto come una forza fondamentale dell'agire umano ed è perciò sfruttato e commercializzato in mille modi diversi, può sembrare che l'unica ragione per astenersi dai piaceri della carne sia la religione. Secondo Elizabeth Abbott, invece, le cose non stanno affatto in questi termini: la castità non è semplicemente un'imposizione teologica contraria alla natura umana, ma un fenomeno storico-sociale che si è manifestato in tutte le culture e in tutte le varianti. Dalle vergini vestali dell'antica Roma agli atleti dei nostri giorni, dalla castità obbligata dei carcerati alla castrazione degli eunuchi. La castità, sostiene la Abbott, non è in sé né un valore né un disvalore, ma ha sempre rappresentato il duplice e ambivalente aspetto di rinuncia intenzionale o privazione subita, mezzo di emancipazione o strumento di coercizione."

Che dire? Ognuno col suo fa quello che vuole, io certe cose non le concepisco di certo...ed il libro in molte parti è divertente e piacevole da leggere.

Volevo solo riportare un breve frammento del libro, sono le parole dell'autrice:
"ho capito che, in questo particolare snodo della mia vita, la castità aveva molto da offrirmi..."
[ad esempio un bel paio di corna, se sei sposata...oppure lo sconto al market]

"Invece di sentirla come un peso frustrante, adesso la vivevo come una liberazione gioiosa. E questo perchè per me, come per la maggior parte delle donne, la castità offre grandi benefici tangibili, in particolare l'esenzione dai doveri domestici della casalinga..."
[infatti le donne caste si ritirano a vivere nelle grotte ed eliminano anche l'igiene personale, ma se sono sposate? Ed i maschi single sessualmente attivi che vivono da soli non devono fare i casalinghi?]

"Per questo privilegio di vivere secondo i miei ritmi e organizzandomi le giornate in base ai miei bisogni, pago il prezzo del sesso"
[E tra questi bisogni non c'è il sesso? Che sia da crederci? Vecchia mia, sei una docente, una madre, ora anche scrittrice...che ritmi così duri vuoi avere?]

E la signora ha alle spalle sia matrimonio che maternità...e non ricerca neppure storie non impegnative perchè: "Preferisco evitare le vie di mezzo e rinunciare senz'altro ai rapporti sessuali, è più semplice".
[Bene così, ti voglio risoluta e capace di affrontare le tue paure e turbe! Dai il buon esempio! O no?]

Adesso non so se il problema fossero le capacità dei soggetti maschili da lei incontrati o magari una rigida educazione un pò troppo bacchettona, o magari si è immedesimata molto nelle ricerche da lei condotte per scrivere questo libro (ed allora mi domando se il libro fosse stato: storia della sodomia?), ma credo che rinunziare ad un piacere così grande e terapeutico sia sbagliato...e poi ognuno la pensi come vuole.

venerdì 18 settembre 2009

Festa di San Matteo - La Polenta


Giovedì 17 - ore 20:30 Conferenza "Il mais ieri e oggi", segue rinfresco

Venerdì 18, ore 20:30 Associazione FIDAPA, musica canti e balli con il gruppo "Quattro civette sul comò"

Sabato 19,
  • ore 16:00 Apertura mostre d'arte
  • ore 17:00 dimostrazione hip hop
  • ore 18:00 presentazione libro "La polenta è un relitto?"
  • ore 19:00 Apertura stand gastronomici
  • ore 21:00 Concerto gruppo CoVR

Domenica 20,
  • ore 17:00 celebrazione messa
  • ore 18:00 spettacolo teatrale "Trappola per topi"
  • ore 19:00 Apertura stand gastronomici
Inizio:
giovedì 17 settembre 2009 alle ore 20.30
Fine:
domenica 20 settembre 2009 alle ore 23.30
Luogo:
Villa Gritti - Conforti a Villabella di San Bonifacio (VR)




lunedì 14 settembre 2009

Mallorca!

Eccomi di nuovo a casa dopo una settimana a Mallorca.
Ho trovato infatti un last...e ho scoperto che la crisi, per quel che riguarda i viaggi, non c'è proprio stata! Ho girato parecchie agenzie, mi sono letto centinaia di recensioni su tripadvisor, ho scelto con fatica ma è andata bene (venerdì scelto e domenica partiti!).
In queste agenzie di viaggio ho capito che: ci sono persone che si fanno almeno 2 viaggi durante l'estate e che non esiste più alta o bassa stagione, si parte da giugno fino a tutto settembre, famiglie comprese. Mi hanno detto che evitano di dare come meta il Marocco e che in Grecia quest'anno ci sono state un sacco di lettere di protesta dai clienti, che hanno tour operator che fanno schifo e che sono sull'orlo della bancarotta ma che continuano imperterriti a vendere viaggi a prezzi irrisori truffando i viaggiatori.

A parte questo mi sono ritrovato al Condesa de la Bahia, un 3 stelle all-inclusive sulla spiaggia di Can Picanfort, a Nord dell'isola, presso il porto di Alcudia.
E mi ci sono trovato anche bene, la camera era perfetta, di recente rinnovata, la tv non era lcd (ma chi la guarda se l'unico canale italiano che si becca è raiuno?). La clientela è soprattutto straniera, quindi i servizi sono idirizzati soprattutto verso i gusti di tedeschi-inglesi-americani-svedesi-olandesi-ecc. Quindi a tutte le ore si deve trovare birra fredda e soprattutto cappuccino bollente!
Tante famiglie con bimbi, ma c'era il miniclub, quindi venivano rinchiusi là.
L'animazione è presente ma non ingombrante, ogni sera c'è il bingo e poi lo spettacolino. Il tutto finisce per le 23:30 circa...

Ci siamo affittati anche la macchina per farci un giro dell'isola: Inca e Sineu per vedere il mercato e poi giù fino a Sant Jordi per poi risalire la costa passando da Portopetro, Portocristo, Canyamel, Artà, Pollenca con i resti romani e rientro, circa 200 Km. Ci sono delle calette fenomenali, i paesi con la cattredale che è un gigante rispetto alle casette intorno, le campagne con questa terra arsa e sassosa e le spiagge che variano dal grigio al bianco, con sabbia della consistenza del talco fino a quelle di ghiaia.
Non ancora domi abbiamo quindi intrapreso il viaggio verso Palma. Una bella visita alla città, che ho trovato incredibilmente pulita e curata; poi siamo partiti per Soller, qui tappa pranzo e poi ci siamo inerpicati fino a Sa Calobra, facendoci la strada nota come "nodo della cravatta"...fortuna che nessuno soffre il mal d'auto!
Siamo quindi rientrati a Pollenca e poi all'albergo, altri 200 Km morbidi.
Da dire che le strade sono perfette, non c'è nessuno in giro fino ai centri urbani, nei quali devi passare per forza dal centro perchè sparisce la segnaletica...parcheggi a pagamento o vai di fortuna.

Insomma una bella vacanza, relax, sole e nessuno che rompe le palle! E a dimostrazione di tutto ecco foto della morosa...il pontile in questione è a 400m dall'albergo...



lunedì 24 agosto 2009

sorriso



In assenza di vacanza degna di questo nome, e l'allergia alla parola "ferie" non mi rendono particolarmente entusiasta di questo periodo. La seconda settimana del mese vacanzifero è stata mortale, davvero...solitudine a grappoli e in offerta speciale.

Ma siamo riusciti a trovare un giusto compromesso cominciando una cura di svaghi e visite guidate. La nuova frontiera del luogo per ricaricarsi un attimo ci ha portato a fare una serie di escursioni valutative qui (no, niente Gaudì) e qui (no, niente Mauritius). Ottimo il mojito a Lazise (per chi non deve guidare) e il mercoledì col rinomato "gelato in villa" (una garanzia). E mi sono divertito pure allo Sky...

Esagerato? Non ho più l'età? Ma come! Se non faccio queste cose a vent'anni...

Diciamo che lo svago mi ricarica, mi da una spruzzatina di seltz nel cocktail lavorativo settimanale. Ma diventa sempre più difficile trovare il posto giusto...o la gente giusta. La selezione all'entrata è diventata una rarità che mi manca molto (ma proprio tanto!).

Sorrido ogni volta che i giovani danzatori occasionali intonano "ù-hu, ù-hu"...ricordandomi di quando lo facevamo anche noi...giusto nel '93 - '94...
Sorrido quando vedo i ragazzini che avanzano dondolando ubriachi, con bevande oscenamente miscelate da baristi inetti ed impreparati...sorrido un pò meno, e mi scanso, quando arrivano a vomitare a bordo pista...
Sorrido nel sentire i teenager ed i post-teen che devono tornare a casa presto...perchè sono stanchi...perchè...perchè sono vecchi dentro! (anche se le balere sono piene di over 60 scatenati).
Sorrido nel trovare locali pieni, anzi, ripieni come un Krapfen, ma che offrono...nulla, (sono dei bar e basta) semplicemente il nulla ma evidentemente funziona.
Sorrido per il ritorno della morosa dalla Basilicata, dopo un mese di scavi...intanto il mio fratellino è tornato dall'Argentina.
E sorrido perchè avrei voglia di alcuni cambiamenti...vedremo...

mercoledì 19 agosto 2009

mmmh


giovedì 13 agosto 2009

Sambo Warriors


C'è stato un personaggio che ritengo doveroso ricordare, un leader indomito, un trascinatore di folle..il Rambo!
Sua la frase: "Su le mani, mongolodi!" urlata nel bar cantnado a squarciagola e richiedendo la coreografia di tutti i presenti. La frase, per motivi geopolitici e per un pizzico di politically correct venne trasformata dopo l'11 settembre in: "Su le mani, Talebani!"
Il suo gruppo di amici prese il posto dei famosi "Vandali del Vayont" occupando a poco a poco la piazzetta in Via Battisti, di fronte all'ufficio di collocamento. Qui vennero tenuti a battesimo, ricevendo l'imprimatur (l'accendino bic rovente impresso a marchio) e l'autorizzazione a commettere qualsivoglia azione nel territorio di San Bonifacio ed oltre.
Come in tutte le storie l'happy ending è assicurato dal Rambo che conosce una ragazza molto carina, s'innamora, la corteggia e...se la sposa!
Ma partiamo da qualche anno fa, quando i "vandaletti" si aggiravano per gli stadi a seguito del Verona, frequentavano le sagre paesane, arricchivano i bar del paese. A furia di "Un giro lo pago io!" tornavano sempre piegati, ma molto allegri e festanti.
La giornata campale era la domenica, il pre-partita significava bere ed il post-partita...anche!
Ogni tanto c'era la fuga da qualche carica della polizia, ogni tanto qualche rissa.
Ricordo che un giorno il nostro eroe arrivò al bar Centrale con un alcolemia elevata, si sedette nel plateatico, mise le gambe su un'altra sedia, si accese una sigaretta e si addormentò russando.
L'occasione era ghiotta, in 4 si sollevò le sedie e Rambo, lo si portò in piazza, con tanto di tavolino ed un vassoio con un biglietto: "Sono povero, fate la carità". La cosa più divertente fu l'uscita dei fedeli dalla messa. Ancora ricolmi di carità cristiana alcuni furono mossi a pietà e diedero qualche spicciolo al bell'addormentato. Il fato volle che ci fossero anche i suoi genitori alla funzione e fu divertentissimo vedere suo padre scuotere la testa e alzare gli occhi al cielo alla vista dello pseudo-barbone.
Quanto dormì Rambo? Almeno un paio d'ore! E destatosi si guardò intorno sorpreso, lesse il biglietto sul vassoio, contò i soldi e disse: "Ehi, sono giusti per una birra!" e si incamminò verso il bar.
Ma non fu l'unico sonno ristoratore che fece al bar. Una volta si risvegliò completamente bendato e legato con carta igienica e nastro da pacchi e un'altra volta fu un bambino di circa 4 anni che lo schiaffeggiava a destarlo dall'abbraccio di Morfeo.
Ci furono anche scommesse assurde. Una sera, a Peschiera del Garda, attraversò con nonchalance un pontile, passando tra i tavoli di un bar molto romantico, e si lasciò cadere in acqua, risalendo poco dopo reclamando la birra che aveva scommesso. Un pomeriggio scommise che se il Verona (in una delle solite fasi di successi assenti in maniera persistente) avesse vinto la partita si sarebbe spogliato nudo in piazza. Il Verona vinse.
Rambo allora si posizionò a gambe divaricate fuori dal bar. Indossò il suo elmetto (cimelio in dotazione all'esercito italiano durante la II° Guerra Mondiale) d'ordinanza, sorrise e si calò pantaloni e mutande, iniziando a correre per la piazza, saltellando tra le auto e gridando. Ad assistere alla scena tutto il bar ed una famigliola impegnata nella più classica delle uscite. A bordo di questa Fiat Tipo bianca c'erano: Papà al volante con camicia assurda, mamma con borsa. Sul sedile posteriore: nonna vestita di nero con scialle e n°2 bambini di età compresa tra i 6 e gli 8 anni, una femmina ed un maschietto. La loro gita in paese con gelato annesso finì nel momento esatto in cui il Rambo si mise a saltellare di fronte all'auto, con gli occupanti che sgranarono gli occhi, la nonna che si fece il segno della croce, la mamma che urlò (ma intanto sbirciava per bene), i bambini che ridevano. Inutile dire che il buon padre di famiglia inserì la retromarcia e tornò di filato al loro paesello!
C'era una volta (perchè adesso non esiste più) una birreria/locale/qualcosa, frequentatissimo dalla gioventù della zona. Qui ci lavoravano un sacco di ragazzi per arrotondare le spese, (e qui
Rambo conobbe la futura moglie) ed i camerieri avevano da bere gratis. Come ben sapete il sabato sera può essere affollato, quindi se il cameriere si spina una birra, di solito ne beve un sorso ogni quarto d'ora, quindi la deve lasciare incustodita. Ebbene il Rambo scoprì il nascondiglio (sutto il bancone) delle birre dei camerieri, andandosi a prendere la birra ogniqualvoltachè loro si allontanavano per pulire (no, questo non succedeva mai) i tavoli.