lunedì 11 maggio 2009

Sambo Wars (6)




E rieccomi...stavolta con un Sambo Warrior...


I RIFERIMENTI A FATTI, PERSONE, COSE SONO PURAMENTE CASUALI, QUINDI UNICAMENTE UNA RIELABORAZIONE ROMANZATA E FANTASIOSA ... (SE QUALCUNO SI IDENTIFICA CON QUELLO CHE HO SCRITTO O RITIENE DI ESSERVI STATO PARTECIPE È TUTTA COLPA SUA!)


Non voletemene, io cercherò di essere il più generico possibile...e poi non vorrete davvero che la gente si comporti così nel mondo reale!



Millantando una parentela di campioni intercontinentali nella kick boxing questo giovane (ex) virgulto di Sambo si è distinto per delle ragguardevoli vicissitudini.
Caratterizzato da una fisicità del tutto particolare, data dalla statura sotto la media e una larghezza doppia (le leggende dicono dovuta al fatto che in tenera età fosse finito sotto il pulmino della scuola) Egli cresce in quel di Sambo e dà il meglio di se negli anni '90.
Qualcuno lo ricorda come PR di una discoteca del vicentino, in cui si scatenava ballando sul cubo con anfibio, gonnellina scozzeze e catene legate al petto. Memorabili le sue conquiste femminili: un trans che quasi finiva ammazzato dopo che la malandrina mano di Luràn scoprì l'inganno e la tipa con cui stava amoreggiando nello sgabuzzino di una discoteca, con la porta aperta e lui che salutava chi passava.
Una volta, approfittando del mercato delle sostanze chimiche, vendette ritagli di un pacchetto di marlboro come una nuova droga chiamata “L'americano rosso” che gli fruttò sì un bell'incasso ma anche una fuga veloce dalla discoteca.
Una notte, verso le 3 e mezza circa, arrivò in piazza con il cabrio, scese dalla macchina, caricò un tavolino e due sedie prelevandole dal plateatico del bar, risalì in auto e partendo ci salutò: “'notte ragazzi, questi sono perfetti per il mio balcone”.
Alla visita militare ho avuto la fortuna di vederlo in azione; dopo essere stato mandato dallo psicologo venne inviato dallo psichiatra e, salito sul bus diretto all'ospedale militare, batteva la stecca (gesto oltraggioso) rivolto ai soldati di leva e li sfotteva facendo l'imitazione del gatto che soffia e graffia.
Ma le sue bevute e successive risse resteranno nei nostri cuori. I malcapitati che gli finivano sotto erano ridotti molto male e abitualmente lui doveva essere assalito dai compagni di avventura per essere fermato, fino al punto che arrivarono ad utilizzare uno sgabello per calmarlo...spaccandoglielo in testa!
Non c'è stata sagra del circondario che non abbia avuto un'esibizione violenta del nostro amico.
Ricordo che una volta ho assistito ad una scena ridicola: un ragazzo che, dopo averlo istigato, sfottendolo e provocandolo, notando la mal parata, cercava una fuga dignitosa dicendogli che tra persone civili non era necessario arrivare alle mani...la risposta che ebbe fu semplicemente disarmante: “Hai perfettamente ragione!” e giù una craniata sul naso del malcapitato.
Ma il top si ebbe quando partì per i paesi dell'est a fare fortuna. L'idea era di aprire un centro benessere!
Noi pensavamo si trattasse di prostituzione, invece era serio.
Il primo rientro in patria lo vedeva felice degli affari, con racconti di donne bellissime possedute sul cofano della macchina.
Il secondo lo vedeva sposato e disoccupato.
Alla fine nuovamante single...


Ma non era tutta colpa sua, sono state le amicizie a rovinarlo!


- ATTENZIONE: il seguito del racconto tratta di violenze su animali, pregasi le persone sensibili di astenersi dalla lettura! -

Come?

Ad un compleanno, la classica festicciola con i nomi sui bicchieri di plastica, pre-adolescenti che si emancipano con questi happening senza il controllo dei genitori...

Distraendolo con una banale scusa gli invitati più esagitati hanno tentato di uccidergli il gatto annegandolo nella torta e poi rinchiudendolo nel frigo. Dopo un'oretta qualcuno ha aperto il frigo e, trovandosi davanti un ammasso di pelo e crema pasticcera, ha pensato bene di gettarlo dalla finestra.

Il povero gatto non sopravvisse alla festa e sono sicuro che questo trauma incise sulla psiche del povero festeggiato. Anche se la vendetta non si fece attendere a lungo...

3 commenti:

Sergio ha detto...

Manca solo un "DITO NELL'ORECCHIO!!" o sbaglio!!??

Paolo ha detto...

eeeeeehh...

Ciop ha detto...

Anche al Memphis ne faceva di ogni, con la risata isterica marchio di fabbrica(HEHEHEHEHE!!!). Da notare anche la somiglianza con Keith Flint dei Prodigy...