mercoledì 14 gennaio 2009

iddio...


Presto compariranno quelli che già molti (ma chi, i giornalisti?) definiscono gli autobus atei. Di cosa si tratta? Semplice: sono bus su cui troneggiano pubblicità dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR). Pubblicità che informano i passanti del fatto che - ovviamente secondo le convinzioni dei committenti della campagna: "La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno”.

La stessa iniziativa in questi giorni si stà realizzando anche a Londra ed a Barcellona, con - però - alcune differenze. Sugli autobus spagnoli, infatti, c’è scritto: “Probabilmente Dio non esiste….goditi la vita”. Una frase questa, che lascia trasparire più onestà da parte dei “cugini spagnoli” del nostrano UAAR. Almeno loro usano una formula dubitativa. E il dubbio, lo sappiamo, ha un suo valore.

Fabrizio Repetto, presidente diocesano di Azione Cattolica sostiene che il “90%” della popolazione mondiale (questa sarebbe la percentuale dei credenti) non può sbagliarsi". In realtà, anche sulla base di fonti cattoliche, i non credenti nel mondo sarebbero circa 1 miliardo e non il 10% della popolazione.

A ben guardare, la pubblicità pro-ateismo può anche servire alla causa della fede religiosa. Nel senso che può scuotere dall’indifferenza molti credenti per caso o per tradizione, che si trascinano nel tempo un vago orientamento di fede senza un’adeguata riflessione e approfondimento. La promozione dell’incredulità può anche spingere qualcuno a uscire da uno stallo sulla questione religiosa che gli impedisce una più piena comprensione di sé e del mondo.

Come sempre il rispetto delle altrui idee non è scontato.
Io sinceramente preferisco una pubblicità come questa rispetto a molte altre, (vedi gli squallidi pinguini scoreggioni...) almeno qualcuno potrebbe essere spinto a valutare se crede solo perchè qui è nato e questa è la religione che hanno tutti.

Nessun commento: