domenica 26 aprile 2009

Sambo Wars (3)



Nello storico locale denominato Memphis passò un pezzo della gioventù sambonifacese. Era il classico bar-sala giochi con 2 sale: una con i videogames ed il calciobalilla e l'altra banco bar e tavoli, vetrina coi panini, frigo gelati, telefono a muro, 4 tavolini fuori sul marciapiede. Niente di speciale, se non fosse che per qualche anno è stato definito il peggior bar del paese, logicamente frequentato dai peggiori!
Fatto sta che se ad un genitore veniva detto che il figlio frequentava il Memphis subito scattavano sanzioni quali il domicilio coatto ed il sequestro dei beni. Se era la figlia...non vi dico. Però se ti cercava qualcuno bastava telefonasse al bar.
Chi ci andava lo considerava “casa”, c'erano solo autoctoni, qualcuno era un bravo ragazzo, qualcun'altro era da galera. Ma c'era sempre qualcuno, perchè marinava la scuola o perchè a scuola proprio non ci andava o perchè a quell'ora aveva finito di studiare o lavorare.
Ci sono state risse memorabili: tra gli avventori, con i vicini, con le forze dell'ordine. Le retate erano un appuntamento mensile...insomma un gran bel posto!
Capitava quindi che arrivassero le forze dell'ordine, indifferentemente tra carabinieri, vigili urbani, digos. Abitualmente cercavano il proprietario di qualche scooter, altre volte un po' di droga. Ci fu una serata estiva in cui arrivò il carro attrezzi e caricò tutti i motorini (eccetto quello di un ragazzo che l'aveva appena comprato, quindi era ancora originale) scortato dagli agenti...il giorno dopo ci fù anche un articolo sul giornale per i tafferugli.
Ma poteva succedere che gli agenti intervenissero perchè c'era una partita di pallone improvvisata all'incrocio semaforico, oppure perchè la vicina aveva buttato una secchiata d'acqua o un'anguria (pure quella!) ai clienti.
Rimembro di aver visto lì il primo cellulare, un mattone della motorola dal costo di 1.500.000 lire, e l'aveva un ragazzo che si bullava di ciò, denigrando a destra e a manca gli economicamente normodotati. Il caso volle che tra i presenti ci fosse una persona che socialmente era molto svantaggiata e che subitamente si è lamentata dell'ostentazione di ricchezza non richiesta. Vista la reiterazione della denigrazione è scattato un uno-due alle tempie stile Rocky, un paio di calci al costato alla Van Damme e, a contornare l'avvenimento, pure una ripassata al padre del ragazzo col cellulare, (intervenuto dopo la prima telefonata che abbia mai visto fare da un apparecchio mobile). Il tutto tra le risate degli altri clienti.
Tra le varie gestioni l'ultima, quella del Gigi e della Mirella, fu la più spettacolare.
Famosissimi i tramezzini del Gigi, prosciutto funghi o gamberetti, tutti molto filosofici. Gli ingredienti erano un concetto, un'idea che vagava nelle papille gustative del cliente... praticamente assenti Ho persino vinto da bere scommettendo con il Gigi che non avrei trovato neppure un gamberetto nel tramezzino preparato da lui.
Ma le scene migliori avvenivano quando c'era baruffa nell'aria.
Capitava infatti che questi over 40, conviventi, avessero degli alterchi molto accesi. Questo per noi era l'inizio di uno spettacolo divertentissimo denominaro il “Roia-rambol”. (copia povera del più famoso Royal Rumble del Wrestling). Ci si posizionava quindi all'esterno del bar, girando le sedie verso le vetrate e ci si accomodava per vedere l'icontro-scontro.
Mirella si posizionava ad un'estremità del bancone, di solito dove c'erano le spine della birra; Gigi invece restava in zona cassa. Dai loro angoli si insultavano abbondantemente continuando però a lavorare. Ma al Gigi piaceva la birra...e litigando ti viene sete...ma davanti alle spine c'era la Mirella...lui voleva evitarla...allora gli toccava bersi un vinello o un superalcolico...e lei apposta si spinava la birretta e lanciava sguardi di sfida...alla fine erano 2 ubriachi incazzati!
Bastava quindi un nonnulla per scatenare la rissa...
Mirella: ”Gigi, sei un infame!” e lui giù sberle e insulti oppure calci nel sedere finchè non la sbatteva fuori dal locale, oppure se ne andavano entrambi chiudendo la baracca e lasciandoci lì, con i conti da pagare.
E noi? Noi stavamo a guardare, attendendo il momento giusto per entrare e prendere qualsiasi cosa dal banco, oppure aprirgli la macchina e fregargli le sigarette. Una volta abbiamo aperto il frigo dei gelati e ci siamo appropriati di una scatola intera di ricoperti, mangiati guardando l'incontro di lotta che si teneva all'interno del locale.
Famosa quella volta che lei uscì di sua sponte dal bar e salì in macchina per andarsene; il Gigi imbufalito la seguì e si posizionò di fronte alla vettura. Mirella imperterrità accese il motore e partì. Si vide quindi a Sambo circolare una macchina bianca con un cretino sul cofano che bestemmiava attaccato ai tegicristalli.

5 commenti:

Sergio ha detto...

Cazzo Paolo, il bello è che molta gente non ci crede a leggere ste robe, ma era tutto incredibilmente vero!!
E come non ricordare il mitico Genfri, che in una calda giornata estiva arrivò di corsa al bar, parcheggiò il motorino a terra ed entrò al bar con la paletta di Gianni il vigile, fregata di fresco al loro posto di controllo in via Ospedale Vecchio.
Oppure la pioggia di uova sulla macchina dei carabinieri parcheggiata fuori...
Non era certo il più raccomandabile dei posti, ma era genuino, nel bene e nel male...

Mose ha detto...

E il mitico bagaria, che ai tempi di Mortal Kombat, giocava con il giubbotto sulle mani perchè noi pivellini non copiassimo le mosse? Beh...lì ho ricevuto la notizia dell'enorme Alberto Sartori...so' cose...

Wilkie ha detto...

Miiiiinchia il Memphis!
Che ricordi... :-))
Era proprio un postazzo, se da piccolo riuscivi a entrare li e a uscirne intero eri tipo un eroe di guerra...!
Son cose.

W.

Ciop ha detto...

Caro Paolo, questi ultimi articoli sul nostro paese sono incredibili! Soprattutto questo sul Memphis: io ho cominciato ad andarci solo dal 1994 però, e negli orari frequentabili (chiaramente NO alla domenica pomeriggio: si stava come sardine in scatola e poi solita puntata degli sbirri). Grande Gigi, posto mitico, l'ho apprezzato soprattutto come appassionato di videogiochi: Bagheria me lo ricordo bene, il più grande videogiocatore di Sambo con le sue iniziali B.D in classifica dappertutto, poi c'era anche un certo UFO ma non so chi fosse (io ero ALC). Grandissime le berne passate alla ruota LED e scommesse cavalli pagate in gettoni, Virtua Striker, sfide galattiche ad Outrunners (macchine), Neo Turf Masters (golf) e Touch&Go (beach volley); i milioni di pacchetti di cicche fumati dal Dalla mentre giocava a Goal!Goal!Goal!; i libretti amanuensi di Carradore perennemente incollato a Mortal Kombat 2 e 3... Di peggio potrei solo raccontare gli aneddoti del Bar All'Angelo ;P

Piermatteo ha detto...

Cazzo... e io mi sarei perso tutto questo??? Ma dove cazzo vivo??? Pensavo fossero le solite leggende metropolitane di Ferro... e invece tu me ne dai conferma!!! Ora tenterò il suicidio per solidarietà a me stesso!!!